Marilyn ancora negli occhi...

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ISKRA!
00giovedì 11 agosto 2005 03:41
Marilyn negli occhi di due amici

Si inaugura oggi a Cagliari, nel Centro Comunale d'arte e cultura Exmà (via San Lucifero 71) «Marilyn and friends», una raccolta di immagini della diva-icona e dei suoi amici, registi e attori firmate da Sam Shaw e suo figlio Larry Shaw. Ospitata lo scorso anno a Torino - con lo stesso apporto dei Fratelli Alinari e la cura di Armand Deriaz e Charles Henri Favrod - espone una selezione di 155 immagini per lo più inedite. Sam Shaw (1912-1999), dapprima pittore e scultore, dopo aver scoperto la fotografia lavora come reporter di «Collier's Magazine» e fino dagli anni '40 diventa famoso per le sue inchieste attraverso gli Usa. Tra queste, un servizio sui minatori della Virginia e un altro sui musicisti di New Orleans. Ma i suoi servizi e il suo impegno sociale gli attirarono anche sospetti. Dovette allontanarsi dagli Usa durante gli anni oscuri del maccartismo e i suoi viaggi lo portarono a scoprire l'Europa, in particolare Cinecittà. Tornato in America comincia a interessarsi al cinema. Suo è il sensazionale ritratto di Marlon Brando in maglietta in Un tram chiamato desiderio nel 1951. L'anno seguente sarà la volta di Viva Zapata e dell'incontro con una esordiente. Marilyn Monroe.

Non l'abbandonerà più dal momento che diventerà fotografo di scena e consigliere di Billy Wilder. Sarà lui, nel 1955, a suggerire al regista la famosa sequenza della gonna sollevata dall'aria calda in Quando la moglie è in vacanza. Fu anche collaboratore e amico di John Cassavetes.

Larry Shaw è nato invece nel 1937 a New York. Fin dall'adolescenza impara il mestiere dal padre e da amici come Martin Mukacsi, Louis Faurer o Bert Stern. Esordisce nel 1958 con una corrispondenza sullo striptease per la prima edizione di «Show Magazine» di Huntington Hartford. Nel 1960 il primo incarico come fotografo di scena. I suoi ritratti di Paul Newman, Sidney Poitier, Louis Armstrong e Duke Ellington appaiono su «Life», «Vogue» e «Cosmopolitan». Con John Cassavetes collabora a Shadows, Too Late Blues, Faces, Husbands, Gloria e Love Stream.




CAGLIARI 10 agosto 2005 - 6 novembre 2005
Centro Comunale d'Arte e Cultura Exmà
Via San Lucifero 71
Orario: agosto/settembre: 10-13/ 17-22; ottobre/novembre: 09-13/16-20. Chiuso il lunedì
Biglietteria: Intero € 5,00 - Ridotto € 3,00 (ridotto oltre 65 anni € 2,00)
Per informazioni: 070.666399


A dicembre la mostra sarà a Firenze.
ISKRA!
00domenica 14 agosto 2005 03:34
Preferendo le Bionde...
Gene Wilder disse di lei che era "Più bella della Garbo"...
La Monroe e la leggenda della diva hollywoodiana sono idee che si identificano nelle sue più famose pellicole.


"Gentlemen Prefer Blondes" (Stati Uniti, 1953) di Howard Hawks è il rifacimento di una meno nota pellicola omonima del 1928, tratta a sua volta da un romanzo del 1925. Il film ricalca ed interpreta il genere della commedia musicale statunitense degli anni '50, frivola ed eccessiva la sceneggiatura e personaggi macchiettistici, in una continua mescolanza di parti dialogiche e stacchi musicali (famosissimo "Bye Bye Baby").

Trama: Due ballerine amiche in viaggio verso Parigi, l'una (M.Monroe) vuole sposare un rampollo ricco per i suoi diamanti ma è pedinata da un detective intenzionato a far saltare le nozze; l'altra flirta proprio con il detective... finale con doppio abito bianco.



La bruna e la Bionda: Il primo nome in cartellone era quello di Jane Russel, diva affermata al tempo, che Marilyn riesce ad offuscare, conquistando la scena con abilità, non solo recitativa ma di vera e propria presenza sul palco. Accentratrice nel ruolo di svampita materialista (in senso non dialettico) e predatrice di gioielli, la Monroe occupa il film con la sua espressività ingenua (saltella sul letto mentre le viene rivolta la parola) e con una grammatica da brivido (credo che non imbrocchi un congiuntivo in tutto il film).

I personaggi di contorno decollano poco, così le parti musicali e di danza assumono un ruolo importante nell'economia della pellicola, in un opera che è sostanzialmente di accento divistico, che punta tutte le sue carte sulle due eccezionali protagoniste.

Il secondo film importante per Marilyn, dopo niagara, la svincola dal ruolo negativo (in Niagara interpretava una moglie infedele che complotta per uccidere il marito) e le rende l'archetipo del suo personaggio.



Per la regia andrà più che bene citare Truffault: “Non c’è spazio per riflessioni erudite: anche, nuca, ginocchi, orecchie, gomiti, labbra, palmo delle mani e curve sopraffanno carrelli, angolazioni, panoramiche, dissolvenze incrociate e attacchi sull’asse. Tutto ciò, occorre ammetterlo, non è esente da una certa volgarità, consapevole, voluta, centellinata e, in definitiva, assai efficace”

Voto complessivo: 6/7

battute da ricordare:
- "Americana?" "Sì, tranne che da parte di madre e di padre"...
- "Diamonds are a girl's best Friends"



Hasta Siempre... [SM=x584430]
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