-0S2 prima parte (Sapienza)-

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n9p
00giovedì 3 giugno 2004 08:46
-0S2-


N.B.: Tutti i fatti riportati in questo racconto sono il frutto di una sistematica ricerca di mercato attuata dallo studio d’immagine FASHIONME nel giorno 30 novembre 2000, tutte le persone intervistate quindi sono reali, l’autore vuole inoltre precisare che in certi casi si dissocia completamente dalle risposte pervenute nella suddetta società immagine poiché non coincidono con il suo personale punto di vista sull’argomento e poiché non ha attuato personalmente le interviste e quindi il suddetto scrittore non si vuole far arrivare nessuna diffida, querela, denuncia per ciò che segue!

-INTERVISTA 01-
“Lei come vede il sesso?”
[questa è la domanda che FASHIONME ha proposto a più di mille intervistati!)
“Sinceramente credo che il sesso sia l’estetica del bendaggio e dell’intrappolamento della propria partner quindi credo sinceramente che il legare la propria partner sia il significato stesso dell’amore quindi credo sinceramente che quando si lega la propria partner sia il
significato stesso dell’essere e quindi riesco a raggiungere l’orgasmo solamente quando vedo la mia partner occasionale o non occasionale legata completamente ad un letto… ho risposto correttamente?



Marisa Lentoni?
Una poetessa degna di questo nome… se mi chiedessero di accostarla ad un'altra poetessa del passato mi verrebbe in mente subito Saffo e la Plath… ebbene si… Marisa Lentoni ha la lirica di Saffo e la potenza letterale di Silvia Plath… le sue poesie sono piccole perle in un cielo nero di tristezza…
Ho avuto l’onore di curare questa raccolta poetica e sinceramente me né vanto… ebbene si posso dire a un perfetto conosciuto: ”Conosci Marisa Lentoni? Si? Ecco io la conosco!”… so di certo che questa prima raccolta poetica non sarà l’ultima ma ne seguiranno molte (sinceramente spero moltissime…) e sono sicuro che nonostante questa prima raccolta abbia la potenza di un uragano le prossime saranno ancora meglio… molto meglio di questa!
Conobbi Marisa anni e anni fa… posso affermare che lo vista crescere… ma solamente da poco (queste poesie sono state scritte per la maggior parte nel 2003) che la cara Marisa ha intrapreso quest’accidentato camino nella poesia e posso dire che i risultati sono eccellenti (non lo dico tanto perché ho curato questa raccolta ma perché è realmente così… leggere per credere!).
Marisa Lentoni va letta, riletta, e ponderata bene prima di fare una qualsiasi critica positiva o negativa che sia… ogni parola, ogni frase è studiata nei minimi particolari, se una determinata parola si trova in una determinata frase vuol significare sicuramente qualcosa di più del significato stesso della parola… e questo non è da tutti… lei è una poetessa e questo è quanto…
Ieri (11/03/2002) ho potuto constatare che ancora oggi nel 2000 esiste ancora la cara utopia che una manifestazione di piazza possa far si che cambi qualcosa...
Lasciatemi dire la mia!
Non sono mai servite a niente... a cosa potrebbero mai servire?
Una massa di uomini e donne che urlano i loro diritti in mezzo ad una folla non ha fatto e non farà cambiare il nostro modo di vivere...
Personalmente sono contrario a tutte le manifestazioni da quelle degli anni '30 e '40 a quelle dei giorni nostri (N.Moretti e i suoi girotondi in testa e subito dopo le varie "rivoluzioni" divisorie della Lega nord!).
Tutti credono che con le urla si possa cambiare qualcosa... ma cosa è cambiato nel passato?
Dopo il '68 gli operai sono saliti al governo?
No!
Dopo le manifestazioni in nome di Benito Mussolini (che a veder bene erano le stesse facce che si sono viste poi a Piazal Loreto!) l'Italia è ancora sotto il fascimo totalitarista?
No!
La rivoluzione d'ottobre a fatto scaturire il comunismo in tutto il mondo?
No!
La caduta del muro di Berlino a fatto cambiare ideologie alla Germania?
No!
Dopo l'undici settembre è cambiato qualcosa nei paesi Musulmani?
No!
Non è cambiato nulla, abbiamo solamente avuto l'utopistica idea di stare meglio... di avere tutto, di essere dei super eroi... ma è vero?
Il consumismo sfrenato a portato così tanto bene?
E il comunismo?
La chiesa?
Da queste deduzioni posso tirare le somme dei miei pensieri su ieri... la R.A.I. secondo la sinistra diventerà una branchia della Finivest!
Ma sarà vero?
Chi dice la verità, la sinistra o la destra?



Sono davanti al mare e sto cercando di scriverti una lettera anche se non so perché lo sto facendo, in effetti, non a molto senso tutto questo… forse perché sono sul lungo mare con un tempo a dir poco uggioso, forse perché mi manchi… non lo so, non ne conosco il motivo.
C’è gente che passeggia con calma serafica e persone che fanno il bagno senza contare il clima autunnale… ed io invece sono seduto su una panchina (che non è la stessa su cui hai scritto il tuo diario notturno ma è poco distante) a buttar su questo misero taccuino questa lettera!
La cosa buffa è che pur dormendo da te giovedì notte, oggi (ma anche ieri) che è sabato sento che mi manca qualcosa, qualcuno e puoi ben capire di chi sto parlando… sono appena sceso in spiaggia… forse per rivivere il week-end che abbiamo trascorso qui o forse per sentire l’aroma del mare… non so!
Probabilmente adesso sarai a Reggio o forse sul treno ed io qui a tirarmi enorme pippe mentali filosofiche… a dirla tutta vorrei essere lì con te anche se so che molto probabilmente mi sentirei a disagio, non mi chiedere il perché, perché non lo so… cavolo non so niente!
In teoria potrei prendere queste pagine e buttarle poiché non so se ti darò questa lettera, forse perché non sto parlando con te ma con me stesso o forse perché questa lettera è completamente e totalmente inutile ma voglio mettere su carta cosa provo per te e soprattutto cosa tu rappresenti per me…
Al primo quesito sai già la risposta e la so anche io, ebbene si! Credo fortemente d’amarti e il mio non è il sentimento adolescenziale che provano tutti almeno una volta nella vita… io so bene cosa vuol dire amore e cosa vuol dire confondere l’affetto con quest’ultimo e so che il mio è il primo tra questi… certo con questo non voglio “costringerti” a ricambiare ciò che provo io, perché so che i sentimenti che una persona prova sono solamente suoi e di nessun altro, posso intravedere grossolanamente ciò che provi ma non lo saprò mai come te non saprai mai cosa provo nel vederti, nel sentirti ecc… perché non esistono parole per descriverlo e quindi non mi spingerò su questo campo filosoficamente minato ma sappi che le mie sensazioni sono un misto fra potenza e divinità…
Sulla seconda questione il gioco si fa più pericoloso… “Che cosa rappresenta Sabina per Jonas?” una musa ispiratrice? Anche ma non è solamente questo visto che scrivevo anche prima di conoscerti! Una dea da venerare? Può essere ma neanche questa mi sembra appropriata per te visto e giacché sì ti vedo come una moderna Venere ma non da mettere su un piedistallo poiché io raramente faccio questo e non credo che lo farò ora quindi questa domanda può essere vera al cinquanta per cento! Un amante? Assolutamente no e non vorrei che succedesse siccome con un amante si fa sesso e basta e tanti saluti e spero caldamente che tu non mi veda in questo modo perché sarebbe alquanto aberrante per me… ma sono sicuro che tu non mi vedi così! Un’amica? Neanche! Con un amico/a ci si parla e basta, ci si confida (e nel mio caso si fa scegliere le poesie da mandare alle varie case editrici), insomma non è questa anche se con te mi confido ma il nostro rapporto non è questo, visto che sia tu che io abbiamo i rispettivi amici e quindi non sei neanche questa definizione ma allora cosa rappresenti per me? Sei semplicemente la mia ragazza, la donna che amo… in poche parole sei la ragazza giusta per me!
Adesso sorgerebbe spontanea una domanda… “Come fai a sapere (con tutta questa certezza) che Sabina sia la donna giusta per te?” ahimè la risposta è più complessa della domanda anche se proverò a risponderti il più semplicemente possibile.
Le risposte possono essere molteplici, certe semplici e altre complesse (anticipando che queste risposte non si devono considerare come “L’assoluta verità”).
Come prima cosa mi piaci fisicamente, le tue forme (secondo i miei personalissimi gusti) sono perfettamente giuste ma soprattutto non mettono in ombra i pregi e non illuminano i difetti insomma si legano perfettamente tra loro, la seconda cosa (che potrebbe sembrare banale ma per me non lo è affatto!) sono i tuoi capelli. Forse non hai mai notato ma i tuoi capelli sono perfettamente lunghi e questo è uno dei tanti motivi per questo mi soffermo (quando dormiamo insieme) a guardarti alla mattina… ma questa “lettera” non vuole essere il punto esclamativo o la sottolineatura di cose che sai già o che ti ho detto più e più volte quindi mi sembra giusto soffermarmi sulla psiche!
La storia dello specchio era solamente un antipasto di un discorso molto lungo e complesso che mi sono creato nella mente per rispondermi a questa domanda.
Riesci a compensarmi… hai delle caratteristiche mentali che compensano le mie lacune… per fare un esempio:
Il venti dicembre ho attaccato bottone io per primo, una cosa che non avrei mai e poi mai fatto prima, da quel giorno (so che questa potrà sembrare la solita mielosa sciolinatura di una persona innamorata ma non lo è, infatti, adesso sono la persona più imparziale del mondo!) riesco comunemente (salvi rari casi) a rompere per primo il ghiaccio!
A parte la compensazione mentale, sei una delle poche persone al mondo che mi tranquillizza mentalmente, sei capace nella titanica impresa di farmi scollegare dai problemi (e solamente ora riesco a comprendere il detto latino Carpe Diem), ciò non vuol sostenere che sei la risoluzione a tutti i miei problemi, ma sei una parte di quest’ultima, il non pensare per ore ai problemi può fare dei veri e propri miracoli.
Speravo nell’impossibile… quando ti ho chiesto di guardarti allo specchio e la spiegazione lo già scritta e mi sto accorgendo di divagare tralasciando il quesito, ti chiedo scusa…
Stavo pensando all’importanza che può avere la tua persona sulla mia psiche... sinceramente non lo so, davvero... quando non ci sei mi manchi ma non per questo smetto di fare le mie cose, non riesco a darmi una spiegazione ma posso teorizzare una soluzione; sei parte di me di questo sono certo al cento per cento come sono sicuro che senza di te starei male (non come lo ero ma starei male) e quindi questo rafforza sempre di più la convinzione del mio sentimento nei tuoi confronti.
Questo non conta come ho già scritto so di certo cosa provo ma naturalmente un dubbio si insinua in me:
Tu cosa provi per me?
Il discorso che sto per intavolare non c’entra nulla col fatto che non mi dici TI AMO va ben oltre.
Come posso capire o sapere cosa provi per me?
Potrei farti domande trabocchetto ma conoscendoti riusciresti a divincolarti dai miei inghippi letterali.
Psicoanalizzarti mi è servito molto per comprendere un pò la tua psiche e come dimostri i tuoi sentimenti ma naturalmente non sarebbe sufficiente per avere la certezza allora come posso avere la risposta alla mia domanda? Semplice e l’esperimento dello specchio mi ha aiutato molto, infatti, ho intensificato la mia attenzione sui tuoi occhi, ho cercato di leggerli, di capirti tramite loro e alla fine anche grazie a certe discussioni intavolate da te sono riuscito ad arrivare ad una conclusione che sembrerebbe alquanto logica: il tuo sentimento è la cosa che s’avvicina maggiormente all’amore che esista, un quasi amore definitivo!
So che queste mie ultime parole hanno il sapore del sapientone ma adesso ti spiegherò le mie conclusioni.
I tuoi occhi parlano di più della tua voce e riesco a percepire (potrei sbagliarmi come potrei aver sbagliato tutto fin’ora!) un sentimento fortissimo che non è amore ma neanche affetto semplice e quindi qui o avuto il primo indizio sui tuoi sentimenti.
I tuoi discorsi hanno cancellato ogni forma di dubbio che risiedeva in me, infatti, sembra quasi che tu voglia scusarti inconsciamente del tuo riserbo nel dire ti amo ma mi fai capire che il problema non è tanto i tuoi sentimenti ma l’esternazione di quest’ultimi e quindi la reticenza nel dire le due parole.
Posso sbagliare tutto, posso aver detto solamente sciocchezze ma non so il perché ma sento che non è così, bisogna dire che il mio non è uno studio approfondito e quindi non posso avere la certezza matematica delle mie teorie ma questo non è il problema come non lo è la reticenza.
Non esiste problema e sinceramente credo che su questo campo non c’è né siano mai stati, io cerco di farti capire come la penso e credo che almeno in parte ci sono riuscito nel mio intento non credi?
Giustamente ora ti chiederai il perché di questa lettera, ma non preoccuparti un motivo c’è ma naturalmente (o almeno spero) si capirà tutto alla fine.
Dopo aver parlato di te è il mio turno ad aprirmi e quindi ora sarò semplicemente me stesso.
Molto probabilmente avrai intuito qualcosa della mia psiche (anzi ne sono sicuro) e sono convinto che ti sarai accorta che sono chiuso per quanto riguardo ai sentimenti e hai ragione, perfettamente ragione ma perché sono così? Forse perché sono stato tradito più volte nella vita ed è per questo che considero il tradimento una cosa orribile? È anche questa ma non è tutto! Perché sembra che non m’interessi? Forse perché molte delle mie “vecchie fiamme” continuavano a ripetermi che ero eccessivamente attaccato a loro facendo in modo che “non respirassero più”? Anche questa ha una grossa fetta di percentuale nella torta che è la mia psiche ma naturalmente non è tutto! Adesso che mi sono avventurato su questo campo minato non so come districarmene è sempre un grosso problema autopsicanalizzarmi ma cercherò di farlo, credo che il problema più grosso sia il mio cervello, ma non voglio sostenere che sono un malato di mente bensì come vedo le persone…
Non sono l’amicone né tanto meno mister simpatia, non sono la persona che cerca a tutti i costi, la compagnia! So a cosa stai pensando, ti starai domandando come mai allora ho scritto che mi hai “cambiato”, infatti, non rimangio ciò che ho detto ma so che c’è ancora molto “lavoro” da fare poiché io voglio essere l’inverso di ciò che sono adesso e quindi mi aspetta un lunghissimo lavoro.
E tu sei colei che è riuscita a scardinare tutto questo ed è per questo che ho scritto “Titanica impresa” sì perché è proprio questo il termine giusto ai scardinato la porta che psicologi e psichiatri non sono riusciti a scalfire, loro mi hanno involontariamente insegnato a curarmi ed io sono riuscito con le mie forze e tu hai chiuso il circolo di questa nuova vita, sei apparsa un mese dopo della mia guarigione e mi hai fatto inconsciamente capire che la vita che ho scelto è quella giusta, era sbagliata e soprattutto era una chimera di felicità che mi ero costruito ma esisteva davvero ed era reale, la mia nuova vita senza depressione è vera, pura e semplice e questo mi ha portato ad un nuovo livello mentale e fisico… e qui arriviamo ad un altro punto della mia psiche.
Come posso sapere che la mia attuale situazione non sia una chimera? Non lo so! Ho delle sensazioni e nulla di più!
Per prima cosa l’idea del suicidio non mi sfiora più la mente e questa è già una cosa molto importante pensando che fino ad un anno fa pensavo quasi unicamente a quello e quindi posso affermare che la mia vena autodistruttiva non esiste più!
Come seconda cosa ogni mattina sono semplicemente contento di essermi svegliato invece prima ero il contrario, speravo ogni mattina alzandomi che fosse l’ultima.
Come ultima cosa sono i fortissimi dolori abominali di cui soffrivo per tutto l’arco della giornata e invece adesso sono fastidi leggeri che mi colpiscono raramente e non più di qualche minuto.
Quindi l’idea della chimera non può essere assolutamente attendibile e quindi posso dire con certezza matematica che non cadrò mai più nell’oscura malattia conosciuta come depressione, sono perfettamente guarito e questo risultato lo cercato, lo sudato e alla fine sono riuscito faticosamente a risalire la china e a guarire completamente adesso lo posso dire: la depressione a perso ed io ho vinto su tutti i fronti!
Tutti questi dolori hanno naturalmente un’origine ma purtroppo non so quali siano, forse perché i miei genitori mi lasciavano l’estate da parenti, forse perché i vari maestri prima e professori poi mi consideravano un povero imbecille senza futuro, forse perché ho passato la mia vita scolastica col terrore che qualche bullo mi picchiasse, forse perché parecchie delle mie relazioni affettive finivano male, forse perché sono sensibile… non saprei perché mi sono diventato un depresso cronico, forse una tra queste soluzioni è quella giusta o forse no… su quest’argomento ho sprecato giorni su giorni per darmi una risposta e forse sarebbe stato meglio se mi fossi detto: ”Sono depresso, punto e basta!” senza andare a martoriare la mia povera mente con domande alle quali non sapevo darmi una risposta!
Mi sto complicando l’esistenza lo so bene ma dovevo e volevo scriverti tutto questo anche se non ne so il motivo forse sto cercando di imitare Sant. Agostino, forse mi credo (peccando inesorabilmente di ybris) un filosofo o forse volevo usare un mezzo a me congeniale per dirti determinate cose!
Giustamente ho parlato dei miei problemi passati ma adesso che sono guarito quali sono i problemi che m’assillano la mente?
Vari e non tutti correlati fra loro… uno dei problemi che non ho mai risolto in tutta la mia vita è la non appartenenza, non voglio tenere un discorso anticonformista, mi sono reso conto che tra me e un’altra persona della mia stessa età, nata nella mia città e magari aver frequentato le stesse scuole, non abbiamo nulla in comune a parte la città e le scuole e questo perché? Sono sbagliato io o è sbagliato lui? È più normale lui con una vita “piattamente normale” o io con una vita fatta di masturbazioni mentali e scrittura? E se lui avesse ragione ed io torto? Allora perché non sono come lui? Se fossi orgoglioso potrei rispondere semplicemente che lui è sbagliato e io ma visto che non lo sono mi pongo queste domande e come sempre non so darmi una risposta logicamente corretta, forse la risposta non esiste, lui è lui ed io sono io, pace! Ma ahimè non riseco a pensarla neppure così visto che sarebbe troppo facile ed io non amo le cose troppo facili e quindi continuo e continuerò ad assillarmi con queste domande!
Un altro problema (anche se a dire il vero questo non è proprio un vero problema!) è la scuola, so di certo che sarebbe facile riprendere a studiare e ottenersi un diploma ma allora perché non lo ancora fatto? Ho paura o veramente una paura folle di ricominciare, non sono mai andato bene a scuola fin dall’asilo… a mio modesto avviso le scuole sono paragonabili a delle prigioni, non capivo perché dovevo andarci e perché una persona più anziana di me dovesse impormi il suo modo di pensare, riflettendo poi sul fatto che da quando ho preso coscienza di essere, la scuola la paragonavo a sistematici pestaggi e ad un bambino che cresce rimarrà sempre l’equazione SCUOLA = PESTAGGI e quindi la scuola diventa sinonimo di dolore, so che adesso non potrebbe più succedere una cosa di questo genere ma il lavoro che ho incominciato anni fa sulla cancellazione di quest’equazione non è ancora del tutto terminato anche se sono a buon punto sul rinsavimento della parte del cervello con su impressa la parola scuola.
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